Sanremo 2016

PRIME TIME 2016, RAI UNO

“La scenografia del Festival di quest’anno, nella planimetria e nei prospetti, parte dalla trasformazione di un fiore; attraverso uno studio stilistico, il segno passa da una matrice eclettica fino ad arrivare ad un impianto razionalista. Prima di tutto in pianta, si riesce ad arrivare alla scoperta del segno, partendo dalla scala in platea, poi diventa linea iniziando a formare degli spazi con la realizzazione di gusci termo formati che si innalzano dalle zone orchestra fino alle pareti laterali; esse tornano in maniera sinuosa verso la scala centrale da una parte e continuano verso la platea/galleria fino a congiungersi nella scritta Sanremo 2016 del controcampo, dall’altra. Una spazialità che raccoglie palco e platea in un unico contenitore, dando alla sala un senso di continuitá. Il movimento dello sbocciare del fiore è rappresentato subliminalmente:

dall’apertura sull’asse orizzontale del sipario in ledwall prima concavo e poi convesso, dall’apertura sull’asse verticale del sipario Kinetic polarizzato.
Infine la scala, il famoso oggetto che lega tante delle scenografie di Sanremo negli anni. Quella telescopica di quest’anno parte dall’idea del piccolo bicchiere richiudibile in plastica che le persone della mia generazione hanno usato in molte situazioni. Un object cult degli anni ’60.

Tutta la scena, il ledwall, il sipario polarizzato e la scala telescopica, verranno mappati e su tutte le superfici si proietterà grafica dedicata a seconda delle situazioni. Questa realizzazione, insieme a tutte le movimentazioni meccaniche ci permetterà di trasformare la scena nella forma, nelle atmosfere e nei colori secondo dei canoni cari alla scenografia tradizionale, passando peró attraverso processi tecnologici avanzati e in alcune parti molto sofisticati.
La progettazione scenografica studia, integra e rispetta in maniera totalmente sinergica, gli spazi per il movimento delle telecamere, quello delle luci, l’audio oltre a tutta la lavorazione grafica che sarà inserita negli apparati tecnologici, permettendo a tutto l’ambiente architettonico una personalizzazione estetica per ogni singola canzone.
La scenografia è impreziosita dalle lavorazioni in policarbonato artistico dello scultore, il maestro Davide Dall’osso che mi ha fatto l’onore di accettare la richiesta che gli ho proposto di intervenire con la sua preziosa arte su alcuni punti della mia scenografia . Un connubio tra due arti che arricchisce sicuramente il valore dell’immagine globale.
L’idea é quella di cogliere EL DUENDE quando ‘possiede’ l’artista nel momento del suo maggior splendore, quando il ‘duende’ é parte della sua anima , del suo corpo. E questo rappresentano le sculture, ballerine, collocate nell’atrio dell’Ariston.
L’ idea poetica é quella di portare ‘duende’ fin dentro la scena di Sanremo come se la scenografia fosse il proseguimento della scultura che ‘ danza ‘ e che attraverso la scena si unisca alle note al canto degli artisti infondendo in loro la sua energia creativa.
Le sculture danzeranno al ritmo delle musiche e delle canzoni, mentre il ‘duende’ riverbererá nella voce dei cantanti.”

Sanremo, 9/13 febbraio 2016

Riccardo Bocchini